mercoledì 18 marzo 2009

COMMENTO ALL'ARTICOLO: Quale sarà il futuro dei social media?

La strada verso una globalizzazione delle comunicazioni ed un effettivo abbattimento delle frontiere mondiali attraverso la rete è ancora piuttosto tortuosa.
Io credo che i principali ostacoli non siano però legati a limiti di natura tecnologica.
Internet ha conosciuto una rapida diffusione nel nuovo millennio grazie a una diminuzione dei costi e ad una semplificazione delle applicazioni. Il fenomeno non ha interessato soltanto i giovani, anzi le statistiche affermano che il 63% degli utenti appartiene alla fascia d’età che va dai 25 ai 54 anni. Nonostante ciò il Web fatica ancora a conquistarsi a pieni diritti il suo pezzo di spazio nelle nostre vite quotidiane, rimanendo talvolta qualcosa di un po’ estraneo, una sorta di extraterrestre di cui poco si conosce.
E così, come ricorda Nick O’ Neill, non è un caso che la maggior parte degli utenti di Internet non siano produttori di contenuto. Leggendo i commenti all’articolo per esempio scopriamo che solo l’1% degli iscritti a Wikipedia ne produce effettivamente i contenuti.
Cosa vuol dire tutto ciò? Le tecnologie e le possibilità le abbiamo. Oggi ognuno può farsi conoscere, esprimere i propri pensieri e le proprie idee attraverso questa macchina di comunicazione potentissima chiamata Internet. Allora perché delle cifre percentuali così basse? Non sarà forse, come scritto nell’articolo, che non tutti sono intenzionati e felici di farlo?
Capiamo così che probabilmente i principali ostacoli che s’incontrano sono soprattutto dovuti alla difficoltà ad accettare che con Internet si stravolgano un po’ le regole.
Fondamentalmente tutti possono fare tutto. Dall’improvvisarsi giornalisti al tenere un diario in rete, dal giocare a Wordwarcraft con un avvocato di Sidney al partecipare ad una serata di discoteca su Second Life.
Come in tutte le innovazioni che si rispettino è naturale che non tutti siano pronti ad accettarne le conseguenze e ancor più naturale è l’instaurarsi di un forte dibattito su quello che sarà il futuro. Mi sento di appoggiare in parte l’opinione di O’Neil in quanto sono anch’io convinta che ci vorrà del tempo, senz’altro diversi anni perché si crei un numero considerevole di utenti Internet attivi e realmente consapevoli delle potenzialità del mezzo. Ma credo fortemente che arriverà un momento, come sostiene Fred Wilson in cui tutti posteranno le proprie idee e le proprie esperienze sulla rete traendo reciproco vantaggio dallo scambio d’informazioni e soprattutto che i social networks verranno sempre più utilizzati a scopi lavorativi e didattici. Questo ovviamente anche grazie un’adeguata informazione di quel che è il web 2.0 e le sue possibilità di utilizzo.

Mara D'Angeli

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